Emergenza - Psicologi online

 

In questa situazione straordinaria dettata dall'emergenza legata al Covid-19, i docenti dei Dipartimenti di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione (DPSS) e di Psicologia Generale (DPG), insieme agli allievi delle Scuole Universitarie di Specializzazione di Area Psicologica (SUAP), hanno avviato una riflessione in merito a ciò che è possibile per loro fare, secondo le proprie competenze e le normative vigenti, in un'ottica di solidarietà e aiuto alla collettività.
Molte persone, infatti, si trovano a fronteggiare l'emergenza vivendo da soli, lontani dalle famiglie di origine o dalla loro cerchia di amicizie, come richiesto dalla limitazione delle interazioni sociali, e questo può essere un fattore di malessere importante, troppo spesso ingigantito dalle notizie sempre più preoccupanti che arrivano dai media e dal continuo mutare delle procedure di contenimento dell'emergenza.
Inoltre, la chiusura dei contesti scolastici, assistenziali di base, commerciali e lavorativi può generare momenti di stress nella convivenza prolungata, in assenza di contatti esterni, nella preoccupazione per il futuro e nelle difficoltà di gestione del presente, anche in termini di progettualità economiche, sociali, relazionali.  
Tra i vari servizi, in particolare, la scuola è costretta a realizzare una rivoluzione Copernicana in brevissimo tempo e spesso con risorse limitate. Insegnanti di scuola primaria e secondaria devono convertire interamente la propria azione didattica in presenza in un’azione da remoto. In una situazione come questa non è solo il mezzo che cambia, ma la natura della relazione educativa, che diventa mediata da uno schermo. Il problema si pone per tutti gli studenti ma, in particolar modo, per coloro che necessitano di attenzioni particolari, perché già in condizione di svantaggio. Questo implica disagi importanti per bambini, adolescenti e famiglie, ma anche per gli/le insegnanti, confrontati con condizioni impreviste e, spesso, non agili per la conduzione dell’azione educativa e degli apprendimenti entro un contesto autenticamente relazionale e favorente lo sviluppo.

Su tali esigenze e criticità, quindi, è nata l’idea di fornire alcuni servizi on line alla popolazione, gratuiti, con specificità e competenze diverse a seconda delle richieste. Per questo, sono nati:

  • Il Punto di ascolto psicologico on line per l’emergenza, aperto alla popolazione di persone maggiorenni, famiglie, singoli individui, coppie che sentano la condizione attuale come in momento di disagio rispetto al quale confrontarsi con un professionista. Infatti, parlare e confrontarsi all’interno della propria cerchia familiare e/o amicale può essere faticoso, può portare ad attriti e malumori e può rischiare di essere una inutile trasmissione incontrollata di pensieri e sensazioni negativi. Confrontarsi in un contesto maggiormente neutro può, invece, consentire la possibilità di uno spazio più libero e autorizzato per comunicare a se stessi e all’altro eventuali malesseri, dubbi, disagi, nella consapevolezza che sia proprio importante parlare di ciò che passa per le nostre menti in questi periodi e di ciò che ci preoccupa o ci intristisce.
  • Il progetto Caring Professionals, è un progetto di ricerca-intervento che si propone di misurare e monitorare nel tempo il benessere del personale sanitario coinvolto in diversi reparti ospedalieri e/o nei servizi territoriali, in relazione all’emergenza COVID19. L'idea su cui si fonda è che gestire la salute mentale e il benessere psicosociale del personale sanitario in questo momento, contingente e successivo la grande emergenza e pericolo causato dalla pandemia COVID19, sia importante quanto gestirne e averne gestito la salute fisica attraverso le precauzioni tutelative e la distanza sociale. Qualsiasi persona, anche la più equilibrata, può sentire che le ansie, i pensieri crescono e rendono difficile affrontare e riorganizzare la vita quotidiana nei cambiamenti richiesti di questo periodo. Per questo è importante individuare precocemente gli stati di malessere psicologico e sostenere prontamente l’attivazione di modelli di intervento psicologico specifico ed adeguato.
  • Canale scuola, uno sportello di consulenza pensato per le/gli insegnanti di scuola primaria e secondaria che sentano la necessità di un confronto con professionisti esperti, su tematiche specifiche: le nuove classi virtuali, disabilità e inclusione nella didattica a distanza, una scuola per tutti (misure per contrastare lo svantaggio linguistico e socio-economico nella didattica a distanza), le competenze digitali e il pensiero computazionale, intercultura, motivazione ed emozioni dietro lo schermo, insegnare a leggere e scrivere al computer, prevenire e gestire la presenza di difficoltà di apprendimento, compensare il distanziamento sociale nelle classi virtuali.
  • Programma di aiuto-compiti a distanza. Di fronte all’attuale emergenza il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione (DPSS) dell’Università di Padova, in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Padova, ha attivato un programma per supportare la didattica a distanza degli alunni delle scuole primarie attraverso un servizio di “aiuto compiti” on-line individualizzato, che può costituire una risorsa per aiutare i giovani alunni che, per tanti motivi, rischiano di essere fortemente penalizzati dall’attuale situazione.
  • “Pillole” di psicologia, un appuntamento settimanale con esperti dell’Università di Padova e/o professionisti del territorio che in 15 minuti descriveranno alcuni dei temi centrali che ognuno sta affrontando in questo periodo di emergenza, con riferimenti a dati scientifici, a riscontri clinici e ai risvolti sociali di ognuno di essi. Si tratterà di un modo per informare, senza allarmare, e di rendere consapevole ogni persona degli aspetti psicologici, sociali, collettivi che si stanno muovendo e ci stanno coinvolgendo.